1° maggio, festa dei lavoratori… ma per i volontari nemmeno un minuto di riposo!
Sveglia presto, gambe in spalla e dalle ore 9:00 si inizia con il volantinaggio in fiera, per invitare migranti e ambulanti a pranzo, presso le sale della mensa. Alcuni stanno ancora sistemando i loro stand, altri sono qui già dalla sera prima, con un sorriso accettano l’invito e con un “Grazie, a dopo” ci salutano.
È bello far parte di questa macchina, ognuno ha il suo ruolo, ognuno ha il suo bel da fare. La navetta che offre un passaggio fino a Piazza del Popolo è attiva dalle 12:00 alle 15:00, nei diversi punti di ritrovo giovanissimi con casacche verdi e gialle accolgono gli ospiti della mensa, nella cucina i fornelli sempre accesi preparano i pasti caldi, c’è chi impiatta e sistema i vassoi, chi serve ai tavoli e sparecchia.
Siamo in tanti, ogni anno di più: il progetto di pochi si trasforma pian piano nella realtà di tanti, di tutti.
I pasti serviti a pranzo sono circa 100, quelli offerti direttamente in fiera, di sera, circa 260. I numeri crescono, e con loro anche la voglia di fare, di impegnarsi, di scegliere di stare dalla parte giusta, di dare priorità alla sostanza e non all’apparenza di una festa sempre più contornata da luccichii e sfavilli inutili. “L’essenziale è invisibile agli occhi”, diceva il Piccolo Principe…e noi come lui, proviamo a dar valore al cuore delle cose, rinunciando a un Primo Maggio da “parco” o da “concertone”, scegliendo una “piazza” diversa, ma che ci rende più felici.