Ciò che resta nel cuore quando cala il sipario su Paola InMensa è sempre uno strano mix di sensazioni che vanno dalla gioia alla nostalgia, dall’orgoglio al rimpianto. E’ inutile descrivere ancora a parole quel quid in più che ogni anno Paola InMensa regala alle nostre vite, ogni esperienza è unica per chi la vive e l’invito è solo quello di mettersi in gioco, sempre un po’ di più, per comprendere a pieno ciò che state leggendo in questi giorni.
Quello che speriamo, tramite i nostri racconti durante i mesi di preparazione e nei giorni di servizio, è di trasmettere l’entusiasmo con cui questa iniziativa prende vita, l’impegno serio che si cerca di portare avanti, l’incontro gratuito con l’altro, lo scambio reciproco che aggiunge valore a ciò che siamo, e non solo a quello che facciamo, che è decisamente più importante.
Ogni “5° giorno” mi trovo a tirare le somme di una Paola InMensa che cresce insieme a me. E, sempre insieme a me, cambia prospettiva nei confronti della vita, alla ricerca di quel “posto giusto” nella realtà che la circonda.
La spensieratezza e la felicità che riempivano il mio cuore dopo le prime edizioni, di anno in anno lasciano spazio al rammarico e al senso di impotenza di fronte a una città di cui questa iniziativa solidale rappresenta una bella ma piccola parentesi.
Perchè il “4 Maggio” prima delle elezioni è ogni volta gara di passerelle e luccichii, e il servizio deve arricchirsi di un’attenzione particolare contro strumentalizzazioni e personalismi vari.
Perchè ci sono situazioni e circostanze che “da sempre sono così”, per cui “è inutile che lo dici”, tanto “non si può far nulla”. E allora anche tu scegli di non dar peso a ciò che vedi per strada e tra i negozi.
Perchè a Paola siamo ormai troppo abituati alla rassegnazione e apprezzare la bellezza vera diventa sempre più difficile. Qui, lo sappiamo, ci si ammala presto, e per curarsi bisogna scappare lontano, lasciando in stand-by sogni, speranze e progetti.
E allora lo stato d’animo con cui quest’anno tiro le somme non può essere lo stesso con cui lo feci 7 anni fa, per la prima volta. È uno sguardo preoccupato non solo al futuro, ma anche al presente più prossimo. È uno spirito deluso e disilluso. Un cuore appesantito dalle troppe piogge e dai pochi arcobaleni. È un continuo dire “che posso fare?” e cedere alla tentazione di non far nulla.
Tuttavia, questo è il mio posto nel mondo. E allora ci provo. Per il sogno comune di costruire bellezza. Per realizzare qualche desiderio rimasto inespresso. Per un percorso condiviso insieme ad altri 90 volontari, 90 amici, che mi aiutano ad essere propositiva, di cui mi fido, a cui mi affido. Hanno una bella responsabilità nei miei confronti, nei confronti di una Paola intera, ferita ma che lotta e non molla.
Grazie a loro e grazie ai più di 250 ospiti incontrati e abbracciati, per me Paola InMensa quest’anno è sperare contro ogni speranza.
Ringraziamo Sara, una giovane volontaria che ha visto nascere e crescere Paola InMensa. Ogni anno dal suo personale resoconto della sua esperienza, ci sentiamo in “dovere” di riflettere e interrogarci su molti aspetti ma soprattutto, con le sue parole, riesce ad entrare nel cuore e a rimanerci.
Grazie a Lei e al suo modo particolare e intenso di vivere Paola InMensa.