Di Paola 6InMensa porto nel cuore…

È il primo anno che faccio Paola InMensa e ho sentito spesso parlare del 5º giorno, il giorno in cui tutto si spegne: le cucine, le luci del cubo e l’allegria. Il 5º è una sorta di mostro sacro. Un giorno in cui tutti si guardano dentro e fanno un resoconto di quanto hanno dato e ricevuto: il bilancio non è mai in pari.

Penso che riceviamo sempre di più, perché riceviamo qualcosa che non è quantificabile. Questa cosa è l’amore. Mi è stato chiesto in questi giorni quando ho visto veramente Paola InMensa e cosa rimarrà di questi quattro giorni.

Ho visto veramente Paola InMensa quando ho preso in braccio Momò per la prima volta, quando mi sono resa conto che non c’erano differenze tra lui e gli altri bimbi. Ho visto veramente Paola InMensa quando ho accompagnato i primi ospiti alle salette, quando ho consegnato la cena. Ho visto veramente Paola InMensa quando ho fatto mangiare Momò, l’ho vista nei suoi occhi che mi guardavano come se ci conoscessimo da sempre. L’ho vista quando ho capito che quegli occhi guardavano anche Alessio così, anche Maria Elena, Lavinia, Pietro, Azzurra e tutti gli altri volontari.

Mi rimarrà l’allegria di Falù, lo spirito di fare gruppo, la consapevolezza che insieme si può. Mi rimarrà la gentilezza. Mi rimarrà anche la pioggia, quest’anno c’è stata anche lei, mi rimarrà la musica e la speranza. Mi rimarrà questo QUINTO GIORNO che, quest’anno più che mai, è realtà! Paola InMensa continua!

Ecco cosa portano nel cuore i ragazzi di PaolaInMensa:

…di Paola InMensa porto nel cuore gli occhi e gli sguardi incrociati di persone umili e semplici capaci di infondere gioia con un cenno e quando non si riesce più a contenere nel cuore questa gioia ecco che esplode a suon di battiti di mani, a ritmo di strumento, a ritmo di allegria.
Porto nel cuore le mani; mani ruvide di lavoro ma mai stanche, mani colorate che si intrecciano in una unica cromia, quella di fratellanza. Mani che si stringono gentilmente e in segno di amicizia, pugni chiusi di forza e invincibile voglia di esserci.
Porto nel cuore i sorrisi splendenti e le orecchie pronte ad ascoltare. Accenti africani ed etnie ormai troppo simili, culture diverse che sono già intessute nella nuova grande rete del “Domani”.
Ma soprattutto porto nel cuore orgogliosamente la presenza, la voglia di esserci a tutti i costi instancabilmente; la gioia di esserci anche noi nella fiamma accesa al Santo, fiamma che arde tutto l’anno ed è segno che davvero “gli ultimi saranno i primi” davanti al cielo. Fiamma che custodisce le storie degli immigrati, storie di vita vera e speranza. E infine, non per importanza ma perché so che mi accompagnerà sempre, porto con me gli abbracci e i baci dei bambini che per quattro giorni hanno vissuto con noi. Ed è proprio vero che iniziando a fare il possibile, inaspettatamente ci ritroviamo a fare “l`impossibile”, nella carità, come il Santo.

Quest’anno di Paola InMensa porto nel cuore emozioni forti, quasi inaspettate, provate di fronte a un grazie, di fronte a un ti voglio veramente bene. Porto nel cuore tante nuove amicizie, sorrisi, musica, balli. Porto nel cuore la mia crescita e l’aver capito che Paola InMensa è possibile in qualunque ora, in qualunque momento della nostra giornata quotidiana. Porto nel cuore situazioni improvvisate che mi hanno portato ad ascoltare parole forti e magiche: tutti voi mi ricordate quando uscivo con i miei amici in Senegal. PaolaInMensa6 mi ha dato tanto quest’anno, e porto nel cuore ogni singolo secondo e ogni singola persona, perche da ognuno di loro ho imparato qualcosa di più.

Anche quest’anno, Paola InMensa mi ha regalato una marea di emozioni. Porto nel cuore il viva San Francisco i Paula di Falù, con tanto di sorrisone e smisurata felicità. Porto nel cuore i tanti grazie che ho ricevuto dai ragazzi quando aprivo il portellone della navetta per farli scendere, quando gli dicevo a domani!. Porto nel cuore Momò che ha scelto di stare in braccio a me durante il momento di preghiera nella casa natale di San Francesco, le facce buffe che mi ha regalato mentre gli scattavo qualche foto. Porto nel cuore l’impazienza di ognuno, il voler essere sempre il primo della fila per mangiare subito… perchè, grazie agli incontri formativi, sono riuscito a comprendere perfettamente il motivo di questa loro presunzione. Porto nel cuore i cori da stadio cantati insieme a tutti. Porto nel cuore l’ultima serata trascorsa con Mor, Mar e Tierne, la facilità con la quale abbiamo rapidamente stretto amicizia con loro, la splendida frase siete davvero un bel gruppo caloroso, mi ricordate i miei amici del Senegal, i rigori calciati insieme, i fuochi guardati assieme, gli sfottò.
Porto nel cuore questo sesto anno di Paola InMensa, immensamente emozionante e divertente allo stesso tempo.

Io porto nel cuore la freschezza di questa Paola InMensa 6, fatta di tanti giovani e giovanissimi, fatta di facce nuove, fatta di collaborazioni nuove! PIM6 è stata un svolta che allo stesso tempo ha dato punti di riferimento! Volevo dire per primo grazie a Don Bruno, che da due anni mi ha dato la possibilità di vedere PIM da un altro punto di vista e non solo da volontario, ringrazio Pino Veltri, e sono onorato di avere un nuovo zio così, con tanta voglia di vivere e di collaborazione, anche avendo un famiglia abbastanza impegnativa! Ringrazio Maria perché per quanto noi possiamo essere la fiamma che accende il motore il di PIM lei sarà sempre il nostro fiammifero, cioè la parte fondamentale! Ringrazio Alduzzo, compagno di viaggio da anni che mi ricorda di tenere i piedi per terra, di essere concreto e
riflessivo nelle scelte, che ti da la sicurezza di non essere mai solo! Ringrazio Vale perché è un po il mio lato opposto, anche se facciamo parte della stessa medaglia, ci basta poca comunicazione ma abbiamo tanta intesa e ciò mi piace! Mi piace il tuo essere presente, il tuo essere padrona di ogni situazione! Per concludere ringrazio Bea e Coco, senza di voi io sarei stato davvero con l’acqua alla gola, principalmente per l’assenza di Sara! Mi piace vedere in voi lo stesso stimolo che ancora muove me, le mie idee, i miei sogni! Mi piace pensare che voi siete il nostro, intendo persino tutta Paola, futuro!

Io porto nel Cuore un 6 che è diventato realtà! Il Sei di Paola InMensa, il 6 di un gruppo che si è formato nel tempo, il 6 del sesto Centenario di San Francesco. Porto nel cuore tutti i giovani che hanno che hanno avuto cura di PaolaInMensa, per il loro sostegno e per la pazienza,per esser stati dei punti di riferimento e per aver donato il loro cuore e il loro tempo. Porto nel cuore le associazioni, le parrocchie che hanno sostenuto l’iniziativa; porto nel cuore la fiducia di Don Bruno e di Don Michele; porto nel cuore, quella lampada accesa, affinchè la sua luce possa illuminare il nostro cammino, il cammino dei giovani di Paola, riconoscendo quel Io sono Francesco che colora di carità la nostra vita.

Al prossimo anno, insieme!

Paola 6InMensa: terzo giorno!!!

Sorrisi e risate hanno colorato anche questo giorno. Abbiamo iniziato riunendoci nelle salette del Palazzo dell’Orologio, cimentandoci in un simpatico gioco di logica in compagnia di due simpatici ospiti: Emily e Sonia. L’esperimento consisteva nel collegare nove puntini tracciando quattro rette. Alcuni di noi sono arrivati subito alla soluzione, altri hanno impiegato un po’ più tempo. Per risolvere il rompicapo era necessario uscire dallo schema del quadrato che i puntini formavano.

Morale della favola? Nella vita, così come nel gioco, è necessario andare oltre: oltre le apparenze, oltre la normalità dei nostri giorni. Ampliare i nostri orizzonti.

“Io ho deciso di sbilanciarmi e amare di più e sognare di più… senza senso.” Dovrebbe essere questo il motto di ogni giorno: sbilanciarsi e amare di più. La prima occasione per mettere in atto questo insegnamento è proprio Paola InMensa. Alcune delle persone che incontriamo spesso sono scontrose, poco socievoli, ma noi dobbiamo essere in grado di sorridere ogni giorno, in ogni momento, di comprendere che queste persone portano dentro molte ferite e ricucirle non è semplice, ma regalare un sorriso è il primo passo per farlo.

Lo scopo di Paola InMensa non è solo quello di offrire dei pasti agli immigrati, ma anche e soprattutto quello di regalare loro un po’ di felicità e tanta speranza. Speranza per trovare un lavoro, per rivedere la propria famiglia e per realizzare qualche sogno. Avvicinandoci alla fine di questi giorni, ci auguriamo che ogni persona che passa da qui se ne vada con un pizzico di serenità in più, la stessa che riempie i nostri cuori giorno dopo giorno, anno dopo anno.

Paola InMensa è gioia, è ANDARE OLTRE.