Paola InMensa 2013: tiriamo le somme

La terza edizione di Paola InMensa è giunta alla fine ed è l’ora di tirare le somme:
– 5, gli intensi giorni di servizio: 24 ore in più rispetto all’anno scorso hanno fatto la differenza. L’impegno è stato maggiore, la soddisfazione anche.
– 8, le associazioni e 7 ,le parrocchie che hanno collaborato affinchè tutto ciò fosse possibile.
– 55 ogni giorno, i volontari che tra cucina, “impiattamento”, servizio a tavola, “svuotamento”, pulizia, servizio navetta, postazioni nei gazebi, in piazza, alla stazione, sul lungomare, montaggio foto&video, redazione giornalino e accoglienza sono riusciti a concretizzare quello che era nato come un progetto di “pochi” e splendidamente è divenuta la realtà di “tanti”.
– 1400 circa, i pasti serviti ai nostri amici immigrati durante l’ora di pranzo e 450, i secondi piatti distribuiti nelle ore serali direttamente in fiera, tra zona Corso Roma e zona Lungomare.
– 500 e qualcosa in più, le foto di questa bellissima esperienza che trovate online.
– 1, l’obiettivo comune: accogliere!
I numeri ci aiutano a quantificare l’operato di questi giorni ma vi assicuriamo che la parte migliore di Paola InMensa non può essere valutata così.
Possiamo per caso contare i sorrisi ricevuti? Definire gli sguardi scambiati? Misurare la nostra gioia? Dare un valore allo scambio di storie, idee ed esperienze? Possiamo quantificare la ricchezza che il nostro bagaglio di vita ha acquistato? La splendida strada comune che i nostri singoli percorsi hanno incrociato e condiviso?
Certamente no e in fondo non è questo ciò che vogliamo fare.
Speriamo solo di aver contribuito ad alleggerire il peso di vite troppo dure da vivere solo con le proprie forze, di vite lontane da casa, di vite spesso senza una meta. Speriamo di aver offerto loro un pasto caldo ma anche un bel ricordo da tirar fuori nei momenti più tristi.
Speriamo di essere riusciti a donare il nostro cuore, perché “È quando fate dono di voi stessi che donate veramente”. Noi ci abbiamo provato, magari ci siamo riusciti, magari no. Ma una cosa è certa: di sicuro abbiamo ricevuto più di quanto abbiamo dato. La consapevolezza che insieme si può fare tanto oggi è forte e ci accompagnerà durante questo nuovo anno.
Paola InMensa non finisce, Paola InMensa diventa lo stile di vita con cui affrontare le nostre giornate, sempre ricche di nuovi incontri.

Sara Gaudio

arrivederci2013

Caro lettore

Tratto da Il Giornalino:

Caro lettore, auguro a te e ai tuoi cari buone feste, ma per un istante vorrei che entrassi nel mondo di PaolaInMensa. Ebbene sì, sto parlando di quella realtà tanto criticata e nel contempo amata dal mondo Paolano da essere entrata nel panorama della nostra cara città.

Tutto è nato quasi in maniera improvvisa tre anni fa, da alcune piccole grandi persone che non hanno creduto nei non-valori della nostra società, poiché stanchi di sentire la parola “diverso”: il mondo è fatto di persone, aventi pari diritti e possibilità. Tutti hanno la facoltà di ricercare la felicità, nessuno escluso. Con questa consapevolezza molte umili persone hanno intrapreso un cammino, una strada che parte dal Senegal, Marocco, Pakistan, Bangladesh e giunge, per ora, in Italia, terra promessa, “salvezza”, “ancora di salvataggio”.

Ottime idee, per carità: peccato che queste, dopo qualche giorno, sono state stroncate dall’italiano medio, incapace di comprendere le difficoltà dell’altro uomo, di suo fratello. “Aprite, anzi, spalancate le porte dei vostri cuori” diceva Papa Wojtyla. Da cosa nasce questa nostra incapacità? Colpa di internet, delle tecnologie, del surriscaldamento terrestre o, perché no, dei moti lunari? Sarà, ma a mio avviso questi portoni hanno una serratura strana, che varia da momento a momento. Crediamo di essere fraterni con il prossimo, ma alla fine dei conti diventiamo ciò che non vorremmo mai essere: “Dio si dona solo se lo si ha ricevuto”. Da qui ogni critica proveniente dalle false caritatevoli persone cade: basta sparlare di un’attività così nobile.

Pensa, caro lettore, che un organo del genere è riuscito ad unire per lo stesso fine più associazioni aventi obiettivi ed interessi differenti, a favore del grande e umano, così almeno dovrebbe essere, aiutare il fratello in difficoltà.

Invito a palazzo “PaolaInMensa” tutti coloro i quali ritengono che questo organo non porti a niente solo per far vedere loro i sorrisi delle persone bisognose, le storie che queste raccontano e i consueti bonghi che arricchiscono le nostre giornate. Lo ammetto: siamo un po’ fuori di testa per gli standard del mondo d’oggi. Invece di andare in fiera e “divertirci” stiamo sotto il sole per offrire del cibo a delle persone che tra qualche giorno se ne andranno. Questa è una
consueta osservazione che nasce dalla superficialità che, ahimè, ci avvolge. Cosa si intende per divertimento? Il semplice momento in cui il mondo è tutto ciò che desideri veramente: è il momento in cui la vita si accende, proprio come una miccia.
Abbronzati, bruciati, affamati, stanchi: sono tutti i nostri sentimenti a fine giornata. Tuttavia, caro lettore, sappi che, nel momento in cui ci sdraiamo sul nostro letto ci addormentiamo felicemente come un bambino che ha saziato la sua sete di felicità: il mondo è bello quando ciò che lo caratterizza è tale.

I ragazzi di Paola InMensa.

Tratto da Il giornalino.

Paola InMensa 2013: Terzo giorno

E fu sera e fu mattina: terzo giorno!

Dopo il vento e la pioggia di ieri sera, la mattinata di oggi è iniziata più serena che mai. In seguito al consueto controllo dei turni e dei propri ruoli, i volontari si sono messi in gioco!

Molti di più gli immigrati che oggi hanno usufruito del servizio mensa: tra i 250 ed i 260 sono stati i pasti consumati.

E come ogni giorno non mancano i sorrisi, i saluti e le chiacchiere scambiate con gli immigrati. Leggi le loro storie nella nuova edizione de Il Giornalino!

Presto saranno pubblicati anche video e foto di PaolaInMensa 2013. Intanto, seguici su facebook!

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